Le 10 regole per spendere meno usando il condizionatore

bonus condizionatore

Manutenzione e incentivi: ecco una guida per risparmiare e stare freschi con il condizionatore in casa e ufficio.


Il condizionatore è ormai diventato un must per migliorare la qualità della vita in estate. Oltre la semplice termoregolazione degli ambienti, infatti, questo elettrodomestico offre numerosi benefici, tra cui:

  • migliorare il grado di umidità, riducendo i rischi connessi a patologie respiratorie e cardiache;
  • incrementare la qualità dell’aria, attraverso la filtrazione di polveri sottili e metalli pesanti provenienti dall’esterno (durante una stagione in cui porte e finestre restano aperte più a lungo);
  • migliorare la qualità del sonno grazie ad una temperatura comfort.

Insieme a questi ed altri importanti benefici, però, è bene considerare l’incidenza del condizionatore sui consumi in bolletta, ottimizzandoli il più possibile per evitare sprechi e costi. Per farlo, l’ENEA – ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle tecnologie al servizio della sostenibilità, ha stilato un decalogo delle 10 regole da seguire per spendere meno usando il condizionatore

Tra queste, oltre ai consigli per risparmiare sui consumi, troviamo anche quelli per beneficiare di bonus e incentivi su acquisto o sostituzione del condizionatore. Eccoli in dettaglio.

Manutenzione del condizionatore: la prima regola

Effettuare una costante e corretta manutenzione del condizionatore non consente solo di abbattere i consumi, ma anche di garantire la massima sicurezza nell’utilizzo dell’elettrodomestico.

Com’è noto, la pulizia dei filtri è, tra tutte, la prima e più importante regola da osservare per evitare rischi legati a malfunzionamento e corretto utilizzo del climatizzatore, sia a casa che in ufficio.

Come per la caldaia, le attuali normative prevedono l’obbligo del libretto del condizionatore e di controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e a 12 kW per quelli estivi.  Inoltre, è importante controllare la tenuta del circuito del gas ed effettuare pulizie costanti per scongiurare il rischio di batteri e muffe potenzialmente dannosi, come la legionella.

Infine, è importante sapere che un condizionatore non perfettamente manutenuto, e quindi sotto sforzo durante il funzionamento, può arrivare a consumare fino al 30% in più rispetto ai parametri di fabbrica, costi che vanno a pesare sulla bolletta elettrica.

Risparmiare sui consumi con un condizionatore di classe energetica alta

Come evidenziato in numerose comparazioni, un condizionatore di classe energetica A+++ può arrivare a consumare la metà rispetto ad uno in classe B. Questo perché l’ottimizzazione del dispositivo consente di operare meglio, consumando meno. 

Un fattore assolutamente non secondario, sia in termini economici che ambientali. A maggior ragione quando si pensa che è oggi possibile sostituire vecchie caldaie e condizionatori con un notevole risparmio, grazie ai bonus detrazione fiscale messi a disposizione dal Governo

Tecnologia inverter: valutarne la convenienza

Nei condizionatori con sistema di controllo inverter, la velocità di rotazione del compressore è regolata costantemente. Questo garantisce prestazioni ottimali in qualsiasi condizione di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità del dispositivo. 

Si tratta di modelli particolarmente funzionali quando si prevede di tenere accesa l’aria condizionata per molte ore di seguito, come nel caso di uffici o di chi trascorre molto tempo in casa. Il loro costo è mediamente maggiore rispetto a quelli dotati di tecnologia on-off ma il consumo energetico e la rumorosità sono minori, a fronte di un maggior comfort all’interno degli ambienti serviti.

Chiudi le persiane quando usi il condizionatore!

Chiudere scuri, persiane e imposte consente un maggior taglio termico dell’abitazione rispetto all’estero. Questo vale sia in inverno, con i termosifoni accesi, per mantenere più tempo possibile l’aria calda in casa, sia d’estate, quando si utilizza il condizionatore.

Può, forse, sembrare un aspetto banale, ma fa la differenza sul lungo periodo, specialmente in termini di resa energetica

Fai attenzione a temperatura e umidità

Molti pensano che, per mitigare gli effetti del caldo opprimente, sia necessario abbassare di molti gradi, rispetto a quelli esterni,  la temperatura del climatizzatore per raffreddare il più possibile gli ambienti. Le linee guida del Ministero della Salute, tuttavia, consigliano di non impostare una temperatura di più di due gradi inferiore a quella ambientale, anche se, tuttavia, un limite di 23/24° è sempre tollerato.

La cosa importante, però, non è raffreddare, quanto ottimizzare il grado di umidità. È questa, infatti, la principale causa di afa e caldo oppressivo, che può essere combattuta semplicemente impostando la relativa funzione deumidificatore durante l’utilizzo del condizionatore. 

Coibenta i tubi esterni dell’impianto

Evitare inutili dispersioni è possibile anche isolando termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. In questo senso, è inoltre opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie, preferendo – quando possibile – posizionamenti in luoghi riparati e in ombra.

Utilizza il timer sia di giorno che di notte

Se desideri avere casa o ufficio freschi al ritorno o durante la notte, la cosa migliore è utilizzare un condizionatore con funzione timer, per ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio e aumentare il comfort. 

I più moderni dispositivi, inoltre, permettono un controllo da remoto del condizionatore anche tramite app cellulare, in modo da accendere, o spegnere, l’elettrodomestico al momento opportuno.

Di quanti condizionatori ho bisogno (e di quale potenza?)

Se gli ambienti da refrigerare sono molto ampi, un solo condizionatore di grande potenza potrebbe non essere la scelta migliore. Il risultato sarà quello di non riuscire comunque a climatizzare correttamente tutte le stanze, esponendosi al rischio di un colpo di freddo ogni volta che si transita nei pressi dell’elettrodomestico. 

In alcuni casi, quindi, meglio valutare l’installazione di due o più dispositivi posizionati in ambienti differenti. Di potenza inferiore, ma con copertura assicurata. In questo modo è, inoltre, possibile ottimizzare al massimo la resa, climatizzando solo l’ambiente che si desidera, consumando meno.

Richiedi la consulenza di un tecnico 

Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo utile per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. Questa verifica è utile a stabilire gli interventi da effettuare, valutando al tempo stesso il rapporto costi-benefici. 

Oltre ad abbattere i costi per la climatizzazione estiva degli ambienti anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.

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